La Cantina e i vigneti2024-03-04T15:48:26+00:00

LA STRUTTURA

L’architettura

La struttura della cantina, cuore pulsante dell’attività produttiva, l’esterno appare di un rosso intenso, che richiama il colore del suolo. Le grandi vetrate, poste ai lati della struttura, permettono ai raggi del sole di penetrare dall’alba al tramonto e regalano, grazie al giallo caldo tenue delle pareti che ne amplifica la luminosità, una luce naturale, fonte di energia indispensabile per il benessere psicofisico dell’uomo. L’ingresso è posto nella parte più alta, ad est, verso il sorgere del sole e si apre con un grande ballatoio che mostra i livelli sottostanti.

I materiali utilizzati sono, per quanto possibile, naturali, a partire dalla volta in legno sino ad arrivare alle numerose vasche per la vinificazione in cemento e legno. La bottaia offre nuovi aspetti poetici. In primis il legno che va a ricreare un legame con quella terra oltre le mura. Al centro della stanza si trova poi una apertura sul suolo collegata direttamente al terreno attraverso delle sonde che servono per scaricare i campi elettromagnetici ed elettrostatici. La temperatura e l’umidità sono costantemente monitorate per permettere una perfetta maturazione nei legni. L’areazione naturale è garantita da un sistema di apertura collegate con l’esterno della cantina.

Bioarchitettura

La cantina, strutturata per emulare il paesaggio circostante, è stata progettata e costruita secondo i principi della bioarchitettura ed è stata la prima in Italia ad applicare questo concetto architettonico.

I materiali naturali e le forme evocano le onde del mare e il saliscendi delle colline mediante tecniche e concezioni visive che sono in perfetto equilibrio tra l’avveniristico e il tradizionale. Legno, acciaio e vetro sono solo alcuni degli elementi che compongono la costruzione. Vernici e colle sono tutte naturali ed ecocompatibili. Gli impianti elettrici sono schermati contro i campi magnetici.

La Bottaia

Il piano sotterraneo ospita la bottaia, il cuore della cantina, con barriques e tonneau per il riposo e la maturazione dei vini. L’alta tecnologia impiegata garantisce il controllo assoluto su ogni fase produttiva.

La raccolta delle nostre uve viene fatta rigorosamente a mano per permettere una più accurata selezione dei grappoli.

Lo stoccaggio in celle termocondizionate consente ai vini di ottenere il massimo della qualità durante il periodo di affinamento in bottiglia.

La Cantina

Agriverde morbida, rispettosa, a basso impatto, com’è tutta la strada che dal grappolo conduce alla bottiglia. Nel cuore della cantina si trovano le gallerie di invecchiamento (in barrique e bottiglia) e oltre lo spazio riservato alle botti in rovere di Slavonia, una lunga galleria penetra in profondità e si arresta di fronte alla Sala Ottagonale. Questo è Il luogo conclusivo, uno spazio d’incontro e di riflessione. La cantina in gran parte interrata, è costruita usando materiali naturali, sfruttando la termoregolazione delle rocce presenti in profondità del suolo. La struttura a forma di zattera a ipogeo si dispone su tre livelli: al suo interno vengono eseguite tutte la varie fasi del ciclo produttivo del vino, dal ricevimento delle uve, alla vinificazione, allo stoccaggio fino all’invecchiamento in barriques nel piano interrato.

Sala Ottagonale

La sala ottagonale all’interno è un’esperienza sensoriale che riesce sempre ad ammaliare i nostri ospiti: legno, marmo, acciaio e vetro in perfetto connubio di arte e scienza riescono ad impreziosire l’ambiente rendendo onore alle etichette presenti.

L’ottagono custodisce dal 1991, proprio come un caveau, i vini delle annate storiche. All’interno di ogni quadrante, si trovano le teche di vetro dove vengono messi a riposo i nostri pregiati vini. Ogni singola etichetta rappresenta un pezzo della Storia di Agriverde: racconta l’annata di produzione, la qualità delle uve, il lavoro profuso, la passione e le conoscenze per ci permettono di raggiungere risultati unici.

I vigneti

Oltre trent’anni di Viti&CulturaBio​. I nostri vigneti brulicano di vita, con radici forti che esprimono un vero legame con il territorio. Il biologico è il mezzo, il fine è la qualità.

Grazie alla nostra logica produttiva sostenibile, etica e salubre, nel 1988 abbiamo convertito 65 ettari di proprietà al regime biologico, anticipando di qualche anno la prima regolamentazione europea sull’agricoltura biologica e imponendoci all’attenzione dei maggiori esperti del settore anche per le innovative pratiche agronomiche rispettose dell’ambiente, quale il sovescio.

 

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